La casa con gli scuri azzurri, la casa dei Bond, abbina il bianco della calce – un tempo tutti gli intonaci erano al grezzo e in calce, – al colore degli infissi. I colori di Mezzano sono ricorrenti. Per chi mi ha guardato (e daje, ascoltato) dall’inizio ricorderete il campanile dipinto! Bene notate le imposte, gli scuri di questa casa; azzurri smaltati; ma altrove, si trovano rossi o verdi. Ah come amo i colori! Questa casa fu l’ultima costruita all’interno del centro storico seguendo i criteri di risparmio del terreno: per esempio le scale esterne in pietra, seppur mascherate dal muro. Nota anche le particolari aperture ad arco sul giroscale.
Qui intorno pezzi d terra coltivati. Gli orti di norma sono adiacenti alle case di abitazione, questo per evidenti motivi di praticità, antesignani dell’ormai abusato km 0. Di orti, nel solo paese se ne possono contare circa 250. Gli orti giardino sono il cuore verde del rurale, dedicati alla produzione di cibo, ma anche elemento decorativo vista la varietà di fiori che colorano e decorano gli angoli del paese. Vi si coltivano ortaggi, odori ed alberi da frutta legate alla cucina tradizionale.
Proprio nell’orto alla tua sinistra, la “Catasta contorta” altrimenti battezzata come “Inquinamento”. Riuscirà la natura, quindi l’albero impiantato all’interno, a sopravvivere alla nociva gabbia artificiale? Oppure morirà? Oppure addirittura la divorerà? Se ripassi da queste parti fra un paio d’ anni, la risposta sarà certa.
Continua e arrivi alla piazza del “Piombin”, dove fa bella mostra di se una delle sette fontane del centro storico di Mezzano. Un tempo l’acqua che approvvigiona questa fontana arrivava direttamente dal primo stol. Girati e incontra “L’ occhio”, non quello a cui finora eri abituato e che ti diceva di curiosare solo un poco più in là. Ma la catasta “L’ occhio”, in carne ed ossa; pardon, in ciocco e legno. Ti osserva mentre lo guardi, mentre cammini, mentre lo lasci. Ti ricorderai di esso? L’Occhio, certo, si ricorderà di te.